Direttore Skinner e Sovrintendente Pavlov Atto I

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No cari lettori, non sto mal citando i Simpson, cerco solo un titolo accattivante per presentarvi, come promesso nell’ultimo articolo, la teoria del condizionamento e due dei suoi maggiori sostenitori.

Cosa è il condizionamento? “ll condizionamento è quel processo che si verifica con l’associazione di uno stimolo incondizionato (naturale) ad uno condizionato (artificiale) in un organismo, ove lo stimolo condizionato induce naturalmente una risposta della cui prossimità lo stimolo incondizionato (arbitrario) si avvale” , questa è la definizione classica che troviamo ovunque.

Tale fenomeno si delinea sul riflesso condizionato studiato da Ivan Pavlov (premio Nobel), il quale, studiando le ghiandole gastriche dei cani, trovò che la secrezione di saliva e di succhi gastrici non ha luogo solo quando si mangia ma anche quando siamo di fronte al cibo. Scoperto questo, concluse che, uno stimolo originariamente inadeguato a provocare un riflesso (il vedere del cibo), se si presenta ripetutamente e contemporaneamente, insieme a uno stimolo adeguato a provocare il riflesso (il gustare il cibo), è a sua volta in grado di provocare il riflesso (secrezione). Vi riporto il famoso esperimento de “il cane di Pavlov”.

“In questo esperimento Pavlov fa precedere all’azione di dare del cibo a un cane il suono di un campanello.“

Fase 1: Pavlov fa suonare il campanello e non rileva nessuna secrezione salivare nel cane, in seguito gli fornisce la carne e lo stimolo viene attivato.

Fase 2: Il campanello viene fatto suonare mentre al cane viene dato il cibo.

Fase 3: Viene rilevato uno stimolo salivare già al solo suono del campanello: il cane associa al suono del campanello l’arrivo del cibo e ciò provoca in lui una secrezione salivare, l’acquolina in bocca, appunto. Il campanello diventa quindi lo stimolo condizionato.

Dopo molti esperimenti sui processi digestivi, Pavlov intuì come alcuni stimoli che non sono direttamente collegati al cibo, possano generare secrezioni salivari note comunemente come “acquolina in bocca”; poté quindi dimostrare che il cervello controlla i comportamenti non solo sociali, ma anche fisiologici.

Troppi discorsi lunghi e contorti? Non crediate di aver perso tempo poiché adesso potete capire a pieno questa vignetta.

E Skinner? Lui nel prossimo Atto.

 

 

 

Matteo Zetti

rubricafattidinote@gmail.com

www.matteozetti.com

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