Il Boss è tornato, e ha scritto una lettera per tutti noi

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di Alessandro Nesti

Due giorni fa il Boss ha compiuto ben settantuno anni, ma non sembra avere nessuna intenzione di ritirarsi, visti gli annunci fatti nelle ultime settimane: ebbene sì, Bruce Springsteen torna sulla scena musicale con un nuovo album, intitolato “Letter to you”, ed energia e positività da far invidia ai tempi che corrono.

Uscirà in data 23 Ottobre e comprenderà 12 tracce, tra le quali troviamo “If I Was The  Priest”, “Janey Needs a Shooter” e “Song for Orphans”, già composte nel lontano 1973, prima dell’uscita di “Greetings from Asbury Park, N.J.”, album di debutto dell’artista statunitense.

Di seguito la track list completa:

  1. “One Minute You’re Here”
  2. “Letter to You”
  3. “Burnin’ Train”
  4. “Janey Needs a Shooter”
  5. “Last Man Standing”
  6. “The Power of Prayer”
  7. “House of a Thousand Guitars”
  8. “Rainmaker”
  9. “If I Was the Priest”
  10. “Ghosts”
  11. “Song for Orphans”
  12. “I’ll See You in My Dreams”

Prodotto da Ron Aniello e dallo stesso Springsteen, sarà il ventesimo album della sua carriera, e trattandosi del 2020, sembra calzare proprio a pennello: soprattutto per il messaggio affidato al brano estratto come primo singolo, il cui testo è intriso di speranza e forza di volontà.

Title track dell’album, “Letter to you” è una struggente confessione che Springsteen fa risuonare fin dai primi versi, come se questa intramontabile stella del firmamento musicale statunitense ci prendesse da parte uno ad uno per confidarci tutta la sua umanità.

Lo afferma lui stesso: ‹‹Ho cercato di raccogliere quanto il mio cuore sente come verità e l’ho inviato tramite la mia lettera per voi››, e ancora: ‹‹Ciò che ho trovato nei momenti belli e in quelli brutti della mia vita, li ho scritti con l’inchiostro e con il sangue, e li ho spediti tramite la mia lettera per voi››.

L’esperienza di vita di un artista che da quasi cinquant’anni calca i palcoscenici di tutto il mondo filtrata attraverso un testo che mette a nudo “l’uomo dietro la maschera” della celebrità.

Donandocela con il sorriso sincero ormai da “nonno”, il Boss infonde speranza per non mollare mai.

Il videoclip del brano, rilasciato in data 10 Settembre, ha già raggiunto su Youtube quota due milioni di visualizzazioni e presenta in bianco e nero il footage delle registrazioni effettuate da Springsteen e dalla altrettanto celebre E Street Band, che lo ha sempre accompagnato praticamente fin dagli esordi, nello studio di registrazione situato a Colts Neck, New Jersey, proprio all’interno del ranch dove il Boss ha la sua residenza.

Si tratta dello stesso luogo da dove Springsteen ha condotto la propria tramissione radiofonica, “From My Home To Yours”, durante il periodo di lockdown e oltre, all’interno del canale “E Street Radio” appartenente al network SiriusXM.

Dopo aver aderito al New Jersey Pandemic Relief Fund, insieme ad altri grandi artisti, tra cui Jon Bon Jovi, frontman dell’omonima band, per raccogliere fondi contro i disagi causati nel piccolo Stato dalla pandemia, il Boss, che con le mani in mano proprio non ci sa stare, oltre a dedicarsi profondamente alla scrittura, ha lanciato la succitata “From My Home to Yours”, trasmissione durante la quale ha vestito i panni di dj radiofonico, mettendo a disposizione degli ascoltatori dischi appartenenti alla propria collezione privata e condividendo riflessioni  e opinioni su artisti contemporanei e vecchie glorie, spaziando tra moltissimi generi: dal pop, al rock, al reggae e molti altri, senza peritarsi di lanciare invettive contro la disastrosa conduzione dell’emergenza COVID-19 da parte del presidente Donald Trump e del suo entourage.

 

Da sinistra: Roy Bittan (tastiere), Bruce Springsteen e “Little” Steven Van Zandt (chitarra) in studio durante le sessioni di “Letter to You”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla domanda fattagli durante una recente intervista riguardo al termine “you” utilizzato nel titolo del brano e nel testo dello stesso (Inglesi e Americani hanno questo problema di ambiguità tra il singolare e il plurale del pronome personale di seconda persona), Springsteen ha risposto semplicemente:

 ‹‹The “you “ in “Letter to you” is You!››, lasciando all’interpretazione personale dell’ascoltatore la referenza del pronome.

Un secondo singolo è stato rilasciato in data 24 Settembre, dal titolo “Ghosts”, con annesso videoclip che alterna estratti provenienti ancora una volta dalle riprese delle sessioni di registrazione dell’album a clip tratte da datate esibizioni live di Springsteen con la E Street Band.

Ciò che si prova nell’ascoltare questi due singoli lo lasciamo alle parole del Boss in persona:

‹‹Adoro il sound della E Street Band registrato con tutti i componenti che suonano in studio contemporaneamente, in un modo che non avevamo mai provato fino ad ora, e senza aggiunte successive. Abbiamo realizzato “Letter to you” in soli cinque giorni, ed è stata una delle esperienze in studio più grandiose che io abbia mai avuto.››

 Le sessioni di registrazione risalgono al Novembre del 2019, frutto della perizia di quelle che ormai sono autentiche leggende del rock targato U.S.A.: la capacità di registrare i brani alla prima take, comprese le parti vocali, è prova della raffinatezza e complicità collettiva che questi artisti hanno raggiunto, e comporta una conoscenza perfetta del proprio strumento, tutti elementi che traspaiono da ogni singolo suono che è possibile ascoltare nelle due tracce pubblicate finora, mixate magistralmente in capolavori di ingegneria del suono.

Come affermato dallo stesso Springsteen, ciò che ha reso così immediato e naturale il processo di registrazione è la vena emotiva che ha contribuito alla costruzione delle strutture dei brani, con un focus particolare sulle parti di tastiera, ben amalgamate con percussioni e riff e fraseggi delle chitarre.

 

 

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