Il Giappone alla scoperta di Cremona. Intervista a Tohru Sase.

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di Sebastiana Ierna

Tra i volti internazionali ormai noti al pubblico di Cremona Musica, una menzione d’onore spetta a  Tohru Isurugi Sase (63 anni, nato ad Hanno, in Giappone): editore e giornalista della nota rivista nipponica bimestrale Sarasate, specializzata in strumenti ad arco, da ben quindici anni si fa testimone e portavoce della kermesse cremonese in Estremo Oriente. Complice la differenza di fuso orario, lo abbiamo intervistato alle prime luci dell’alba per saperne di più sulla sua esperienza italiana, sulla rilevanza globale di Cremona Musica International Exhibitions and Festival e sugli incontri resi possibili da questa manifestazione.

 

Dottor Sase, la sua presenza alla kermesse cremonese è ormai un appuntamento immancabile. Cosa la spinge a tornare ogni anno?

La mia prima visita risale al 2008, ben 15 anni fa, e da allora è una costante imperdibile a cui mi legano ricordi profondi e importanti, che racconto anche nella mia rivista. Ho potuto testimoniare, dai tempi di Mondo Musica [quando la fiera era dedicata unicamente agli strumenti ad arco, ndr], un grande sviluppo per i settori riguardanti fiati, fisarmonica, mandolino e pianoforte; senza per questo nulla togliere alla liuteria, cuore pulsante della tradizione cremonese.

 

Immagino che in questi anni abbia avuto modo di conoscere molti musicisti e professionisti di fama. Ricorda qualcuno in particolare?

Tra gli artisti premiati con i Cremona Musica Awards, annualmente assegnato a personalità e istituzioni del mondo musicale che si distinguono nel proprio ambito, ho conosciuto il pianista e compositore inglese Michael Nyman e il compositore e direttore d’orchestra polacco Krzysztof Penderecki, venuto purtroppo a mancare nel 2020; ma anche i violinisti Ivry Gitlis (anch’egli scomparso nel 2020) e Maxim Vengerov, con cui avevo già stretto amicizia in Giappone.

 

E gli artisti italiani?

Il compositore e violoncellista palermitano Giovanni Sollima, che ho avuto il piacere di ascoltare a Tokyo nel 2019 con i 100 Cellos, a maggio del 2023 è tornato in Giappone per una tournée. Con il contrabbassista e compositore lombardo Enrico Fagone è nata una bella amicizia, e a volte lui scrive per il mio giornale.

 

A proposito della sua rivista, Sarasate, siamo curiosi di conoscerla meglio. Ce ne può parlare?

È nata nel 2003, e dall’anno successivo ne sono l’editore, ma mi occupo anche di scrivere qualche articolo. È l’unica rivista giapponese specializzata in strumenti ad arco, un po’ l’equivalente nipponico del periodico inglese The Strad. I nostri lettori sono musicisti professionisti e dilettanti: consideri che in Giappone ci sono oltre mille orchestre amatoriali, il che ci permette di avere un largo seguito. Per hobby suono io stesso il contrabbasso, ed è mia cura dar voce ad artisti e liutai. Con il mio team di redattori ho ricevuto anche un premio da CremonaFiere nel 2013, e questo ci lusinga molto.

 

Vista la sua fedele presenza a Cremona, perché consigliare al pubblico di partecipare a questo evento?

Per le numerose novità in campo strumentale ed editoriale, per i tanti eventi (concerti di alto livello, presentazioni di dischi, tavole rotonde), ma soprattutto per la possibilità di fare nuove conoscenze e di ampliare i propri orizzonti. In tutti questi anni ho visto crescere molto la manifestazione, grazie alla grandissima esperienza degli organizzatori e al lavoro di squadra che la rende possibile.

 

Quali opportunità sono offerte al pubblico?

Dipende da cosa cerca il visitatore, che sia professionista o amatore: provare nuovi strumenti o sfogliare edizioni inedite, conoscere artisti, giornalisti musicali, personalità del settore di ogni parte del mondo, ascoltare novità discografiche, concerti; senza dimenticare la città di Cremona, che di per sé costituisce un patrimonio ricchissimo. Tutti ingredienti fondamentali per un’esperienza unica e immersiva.

 

Un ultimo invito per gli indecisi?

L’atmosfera che si respira nei tre giorni di Cremona Musica è davvero imperdibile… ma per alloggiare in città è bene non aspettare l’ultimo minuto, altrimenti si rischia di non trovare posto!  Oltretutto Cremona è facilmente raggiungibile, per cui non c’è motivo di rinunciare alle opportunità di crescita che questa manifestazione offre. Accorrete numerosi per assaporare la musica in tutte le sue sfaccettature!

 

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