Il gusto della sensazione.

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Terzo appuntamento con la nuova Stagione dei Concerti de I Virtuosi Italiani.

Ospite d’eccezione Jae Hong Park, giovanissimo pianista, trionfatore al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni nel 2021 dove ha vinto il primo premio e 4 premi speciali. 

 

Giovedì 9 marzo alle ore 20.00 il Teatro Ristori di Verona ospiterà I Virtuosi Italiani nel loro terzo Concerto di Stagione.

Celebrato per il suo eccellente virtuosismo e la sua straordinaria presenza scenica, Jae Hong Park, nato a Swan in Corea del Sud nel 1999, eseguirà il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore, op. 37 nella versione Lachner di Ludwig Van Beethoven.

In apertura I Virtuosi Italiani interpreteranno la Sinfonia in Re Magg. n.1 G 490, opera giovanile di Luigi Boccherini tra gli autori più importanti del secondo Settecento italiano, alfiere d’un paradigma parallelo e alternativo al classicismo viennese.

Composta nel 1765, la Sinfonia si sviluppa in tre movimenti piuttosto brevi, collegati tra loro senza soluzione di continuità: l’allegro iniziale propone un dialogo molto stretto tra le varie sezioni degli archi, raggiungendo momenti di grande brillantezza dinamica; l’andante grazioso centrale è una breve pagina ispirata e intima, con protagoniste le viole; la sinfonia si conclude con un virtuosistico allegro assai, la cui caratteristica principale è lo scambio di accenti tra le due sezioni dei violini, in grado di che creano l’immagine di luci che si accendono e si spengono all’improvviso.

A seguire La Serenata notturna in re maggiore K. 239, composta da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1776. A giudizio dei più autorevoli esegeti dell’opera, si tratta di uno dei più squisiti lavori del periodo della prima maturità del compositore. La Serenata notturna è scritta per un complesso piuttosto insolito, o meglio per due complessi strumentali. L’uno si presenta come un «concertino» composto di due violini, viola e contrabasso. L’altro include il «ripieno» dato dalla massa degli archi con in più i timpani. Il lavoro si suddivide in tre parti: una Marcia che incede in tempo Maestoso; un Minuetto con un Trio affidato al solo «concertino»; un Rondò finale (Allegretto) in cui s’intrecciano come, «intermezzi» un espressivo Adagio e un motivo da Marcia viennese.

All’epoca di Mozart, la serenata – o Nachtmusik – è nella fase della sua massima fortuna e incontra il favore di diversi ceti sociali e culture. Le musiche da suonare all’aria aperta composte dai musicisti viennesi, e la loro popolarità, sono la testimonianza tangibile di un fenomeno lentamente verificatosi nel corso del Settecento: il riavvicinamento tra musica di strada e musica colta. La prassi era diffusa anche altrove e ogni città aveva le proprie tradizioni. A Salisburgo, per esempio, l’evento annuale che forniva l’occasione per eseguire serenate notturne all’aperto era la fine degli esami all’università, nel mese di agosto, quando gli studenti attraversavano la Salzach, accompagnati da un complesso che suonava una marcia, per recarsi nei giardini di Palazzo Miraceli, residenza estiva dell’arcivescovo dove venivano eseguiti in suo onore vari brani musicali.

Chiuderà il programma della serata il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore, op. 37 di Ludwig van Beethoven, nella versione Lachner.

Si tratta di uno dei concerti più frequentati dai grandi compositori classici e romantici. Le ragioni sono varie, non ultima quella per cui molti di loro erano pianisti, conoscevano bene lo strumento e potevano eseguire le proprie composizioni. L’aspetto più interessante risiede nel fatto che il concerto per pianoforte rientrava tra i generi musicali più stimolanti per la creatività dell’artista, poiché metteva a confronto due organismi polifonici complessi e autonomi. Le risorse dei due ambiti davano possibilità molto ampie di manipolazione del materiale e offrivano stimoli nuovi, soprattutto in campo timbrico.

Inoltre il rapporto tra pianoforte e orchestra, soprattutto in epoca romantica, poteva incarnare la relazione, a tratti conflittuale, tra l’interiorità del singolo, da intendersi come l’artista creatore, e la dimensione esterna, genericamente incarnata dalla compagine orchestrale.

Composto fra il 1802 e il 1803, abbozzato forse già nel 1800, il Concerto in do minore n. 3 op. 37 venne stampato a Vienna nel 1804. In ossequio a una pratica tradizionale ormai cristallizzata, fu Beethoven stesso, in veste di virtuoso compositore, ad eseguirlo in prima assoluta dinanzi al pubblico viennese nell’aprile 1803. Il concerto, che fu presentato insieme ad altri pezzi sinfonici e cameristici, fu accolto dalla critica senza particolari elogi probabilmente a causa di una fattura del suo stile anomala, quai sperimentale, in quanto caratterizzata da una convivenza tra elementi del passato Settecento e affioranti novità future, nell’ambito dell’orchestrazione come in quello della tecnica pianistica.

Nato a Suwon, in Corea del Sud, nel 1999, Jae Hong Park ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 7 anni e si è esibito per la prima volta all’età di 9 anni. Attualmente studia con il Prof. Daejin Kim all’Università delle Arti in Seoul, Corea del Sud.

Oltre al Premio Busoni, Park è vincitore del Gina Bachauer Youth International Piano Competition e del Cleveland Youth International Piano Competition. È anche il vincitore del Premio Arthur Rubinstein International Piano Masters Competition, del Concorso Internazionale di Ettlingen, del Hilton Head International Piano Competition e molti altri.

Jae Hong ha debuttato a livello internazionale all’età di 15 anni a Buenos Aires, in Argentina. Subito dopo ha debuttato alla Frick Collection di New York, nonché ad Amsterdam e ad Utrecht in Olanda. Si è esibito in recital in molti paesi, tra cui Italia, Polonia, Spagna, Romania, Lussemburgo e Stati Uniti. Come solista si è esibito con la Israel Philharmonic Orchestra, Jerusalem Camerata, Utah Symphony Orchestra, Seoul Philharmonic Orchestra e ha lavorato con importanti direttori come Tung-Chieh Chuang, James Feddeck, Massimo Zanetti, Omer Meir Wellber, Avner Biron, Arvo Volmer e molti altri.

Data la presenza del giovane pianista e per omaggiare tutte le donne di cui si festeggia l’ 8 marzo la giornata internazionale, il biglietto per questo concerto sarà al prezzo ridotto di euro 5,00 per tutte le donne e gli Under 35.

Per prenotare il proprio biglietto a prezzo ridotto – acquistabile solo in biglietteria e non online – è sufficiente scrivere a segreteria@ivirtuositaliani.eu o telefonare ai numeri 045 8006411  o  + 39 392 7178741 (anche WhatsApp).

La stagione dei concerti de I Virtuosi Italiani è realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto, con il patrocinio del Comune di Verona,

 

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Biglietto singolo – Intero € 25 | Ridotto over 65 € 20 | Under 35 € 5

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Biglietti e abbonamenti, con esclusione delle promozioni, sono acquistabili anche on line su Vivaticket.

 

Acquisto on line

https://ivirtuositaliani.vivaticket.it/

Biglietteria

Verona, Piazzetta Ottolini n. 9

Lunedì, martedì e mercoledì dalle 15.30 alle 18.00 | Giovedì dalle 10.30 alle 13.00

oppure su prenotazione:

Mobile, WhatsApp, Telegram

+39 392 7178741 / +39 045 8006411

segreteria.ticket@ivirtuositaliani.eu

Presso il Teatro Ristori dalle 18.30 nei concerti serali

 

Informazioni

Info: 045 8006411 | + 39 392 7178741

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