Stefano Bollani: “Suono in jazz la Napoli della tradizione”. Nel nuovo cd “‘O sole mio”, “Reginella” e molti nuovi brani

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E’ un viaggio in musica nelle strade di Napoli il nuovo album di Stefano Bollani “Napoli Trip”, uscito in cinque paesi europei e prossimo alla pubblicazione mondiale (17 giugno). Al progetto hanno preso parte anche numerosi collaboratori eccellenti che vanno dal dj norvegese Jan Bang fino a Daniele Sepe, passando anche per Hamilton de Holanda, Manu Katche e Nico Gori. Con il nuovo album Bollani sarà anche in tour a luglio e agosto. Il 19 luglio sarà in concerto all’Arena Flegrea di Napoli. “Napoli è una città governata da un’energia che viene dal sottosuolo – dice Bollani – che genera grandi problemi, ma anche grandi gioie”. Dopo un disco dedicato a Rio, il poliedrico Stefano Bollani si dedica – alla sua maniera – a Napoli con il suo nuovo, vulcanico lavoro Napoli Trip, appena uscito in Italia e pubblicato in tutto il mondo dal 17 giugno (ma in paesi come Francia, Germania e Spagna sta andando molto bene su iTunes, come sottolinea l’ufficio stampa dell’Universal). È un album composito ma estremamente variegato, che raccoglie classici della canzone napoletana – completamente rivisitati con brio e improvvisazione – come Caravan Petrol di Carosone, ‘O guappo ‘nnamurato di Raffaele Viviani, Potesse essere allero di Pino Daniele, Reginella di Libero Bovio con Hamilton de Holanda al mandolino. «Reginella è l’ultimo brano che ho inserito nel disco – ricorda Bollani -; ero a Rio ad incidere con Chico Buarque. Un giorno in studio Chico se n’è andato per vedere una partita di calcio e siamo rimasti io e Hamilton, così abbiamo deciso di inciderla e l’ho tenuta per questo lavoro». Un elemento fondamentale di questo lavoro è Daniele Sepe, grande jazzmen e personaggio storico della scena alternativa napoletana. In un disco così colorato e brillante Bollani inserisce – imprevedibilmente – il dj norvegese Jan Bang con le sue diavolerie elettroniche in brani come Sette. «Jan Bang ha costruito il brano e io ho aggiunto il pianoforte alla fine. Lui, così nordico, con il suo stile, riesce a vedere Napoli da un punto di vista assolutamente diverso». La Napoli suonata (e anche cantata da Stefano Bollani, che mette la voce in Guapparia 2000, scritta dal suo amico Lorenzo Hengeller) è la Napoli filtrata dal suo vissuto ma anche dalla passione per artisti che spaziano da Scarlatti agli Osanna passando per gli Showmen. Il progetto Napoli Trip, di cui Bollani è visibilmente innamorato, ha sostituito nel cuore di Bollani quello dedicato all’Argentina, che era stato la sua prima idea.

Fonte: Il Giornale

 

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