Classica? No! Jazz? Nemmeno! Janoska Style.

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di Gabriele Cupaiolo

Imperdibile l’appuntamento che attende l’apertura della XXIV Stagione de I Virtuosi Italiani, per la prima volta in collaborazione con l’eclettico Ensemble Janoska. Grazie ad un linguaggio musicale poliglotta e ad una stupefacente attenzione alla ricercatezza tecnico-virtuosistica, i quattro musicisti si avventurano tra i generi più svariati, rispondendo al pubblico nella sua aspettativa, ma mai pienamente esaudendola: e non per demeriti, ma per un effetto di sorpresa mai assente.

Passione musicale e desiderio di stupire ed emozionare: non è forse questa l’essenza dello stile Jánoška, il quale ha reso l’omonimo ensemble celebre per le sue inusuali e personalissime rivisitazioni di brani del grande repertorio della musica classica, sulla linea di un virtuosismo sfrenato, ma non triviale? L’Ensemble Jánoška si esibirà per la prima volta con I Virtuosi Italiani in data giovedì 23 febbraio – ore 20.00 – presso il Teatro Ristori di Verona.

L’innata capacità dell’Ensemble Jánoška di creare musica propriamente creativa non nasce da una formula specifica o da una ricetta segreta. Niente risulta semplicemente adattato o apparecchiato, perché in realtà tutto il materiale musicale viene interpretato in modo giocoso e talvolta estemporaneo. Lo stile Jánoška è anche molto di più di un sound: è stata definita musica esperienziale, da vivere sulla propria pelle, in presenza – finalmente non vi sono emergenze sanitarie a vietare tale possibilità. Una lettura, questa, che nasce dal profondo della cultura danubiana intesa in tutte le sue variegate espressioni: ogni concerto fa scaturire nella memoria dell’ascoltatore, quasi per sinestesia, un vivido mosaico di immagini, orizzonti e personaggi, evocati attraverso la capacità espressiva e la competenza dei singoli fatti organismo unanime nelle sue parti. Intrigante e trasversale il programma, che prevede l’esecuzione de Le nozze di FigaroOverture à la Janoska, di Wolfgang Amadeus Mozart, Melodie für Melody e Rumba for Amadeus, brani composti rispettivamente da Roman e František Janoska, il Praeludium and Allegro In the Style of Pugnani di Fritz Kreisler, Oblivion Tango di Astor Piazzolla e, infine, il Paganinoska – Caprice 24 su Niccolò Pagnini.

Lo Janoska styleraccontano gli Jánoškas – rappresenta la nostra visione della musica classica. Era il 2013 quando abbiamo deciso di dare corpo al nostro stile pregno di virtuosismo, improvvisazione, arrangiamenti e, come diciamo noi, ‘famiglia’. Interpreteremo questi compositori nel nostro ordine di idee e Verona sarà una première a tutti gli effetti, dato che per la prima volta avremo arrangiato il nostro repertorio per un’orchestra d’archi: non vediamo l’ora di esibirci con I Virtuosi Italiani, davvero!’.

Lo Janoska style a suo tempo colse l’attenzione della Deutsche Grammophon, importante realtà che da anni ospita a più riprese gli artisti di Bratislava. Provenienti da una famiglia di musicisti nati a Vienna, i nostri si sono esibiti contestualmente alle più prestigiose sale da concerto, dal Musikverein di Vienna, alla Carnegie Hall di New York, all’Opera House di Sidney. Il gruppo è composto dai tre fratelli Ondrej e Roman Janoska, – violini – e František Janoska – pianoforte, nonché dal cognato dei suddetti Julius Darvas – contrabbasso. Tutti i componenti si inseriscono all’interno di una tradizione familiare attiva in campo artistico ormai da lungo tempo: troviamo musicisti in seno alla famiglia Darvas già da tre generazioni, mentre i Janoska si esibiscono addirittura da sei generazioni. Come ulteriore elemento in comune, tutti i membri dell’ensemble possono contare su una formazione classica di prim’ordine e su una maestria da solisti pluripremiata e diffusamente testimoniata alla grande platea. Con la loro ricca e open-minded sfera lessicale-musicale, mediata da una tecnica di esecuzione mozzafiato, i quattro musicisti abbattono il concetto tipico di genere e possono essere definiti a tutti gli effetti – parlando in chiave pop – una live band. L’interazione ora emotiva ora umoristica degli artisti con il proprio pubblico e un virtuosismo sempre fresco lasciano spazio a reazioni entusiaste e standing ovation mai puramente formali. Ma non fate affidamento sulle mie parole: one taste, and you’ll know!

 

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