Florence Conducting Masterclass: nuove “direzioni”

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di Stefano Teani

«C’è sempre bisogno di bravi direttori giovani, dobbiamo formarli.»

 Queste le parole del Mº Riccardo Frizza, docente dell’edizione 2020 del Florence Conducting Masterclass, pronunciate poco prima del concerto finale, tenutosi nella suggestiva Villa Castiglione a Firenze domenica 30 agosto. Per l’occasione, solo alcuni dei molti studenti iscritti hanno avuto l’opportunità di esibirsi, si tratta di: Mattia Dattolo, Morkūnas-Budrys Adomas, Demetrio Moricca, Stefano Borri, Nadir Garofalo, Gabriel Hollander, Hyeju Jung, Lee Deun e Chloe Meyzie. In programma un grande tributo al genio beethoveniano (proprio quest’anno ricorrono i 250 anni dalla sua nascita) con l’esecuzione della Egmont Ouverture seguita dalla Prima e Quinta Sinfonia. Per concludere l’Ouverture da La Forza del destino di Verdi.

Concerto davvero ben concepito, caratterizzato da un programma ricco e da un’orchestra molto particolare; l’Orchestra Cupiditas, infatti, è una compagine composta da giovani di grande talento sostenuti dal prezioso supporto di alcune prime parti dell’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino.

«C’è una convinzione comune per cui gli stranieri sono più preparati degli italiani; non sono d’accordo, posso smentirlo. Sicuramente abbiamo più carenze di strutture, ma nei nostri giovani il talento e la preparazione non mancano.»

Così si esprime il Mº Frizza, sottolineando l’alto livello di tutti gli iscritti, rammaricandosi di non averne potuti selezionare di più per la performance finale. Un aspetto che ci ha tenuto a enfatizzare è l’importanza del confronto con studenti di altri Paesi, possibilità che permette di collocarsi più obiettivamente nel contesto internazionale e di comprendere le differenze di approccio che spesso derivano dal diverso ambiente culturale.

Terminato il concerto ho avuto la possibilità di scambiare qualche parola con alcuni studenti e ho ricevuto molti commenti entusiastici, accompagnati da occhi pieni di fiducia e sorrisi grati: «Questo master rappresenta un’opportunità concreta e di grande qualità. Col Maestro mi sono trovato benissimo: è preparato, sempre attento e generoso», dice Nadir Garofalo, dopo aver diretto con gran sicurezza l’ultimo movimento della Prima Sinfonia.

Noto inoltre che molti studenti italiani conversano piacevolmente con i loro colleghi stranieri, talvolta nella loro lingua di origine; decido allora di chiedere un parere in merito a Demetrio Moricca, reduce da un primo movimento della Prima Sinfonia, il quale mi risponde: «È bellissimo perché si è creato un gruppo affiatato, nonostante il grande numero non ci siamo mai divisi ma, al contrario, abbiamo trovato una grande unione che è molto stimolante per crescere e per stabilire legami che un giorno potrebbero portare a collaborazioni importanti».

Da segnalare inoltre che il programma del corso ha subito un brusco cambiamento in corsa a causa della pandemia; in origine infatti un altro docente di primo livello avrebbe dovuto condurre il Master, il Mº György Györiványi Ráth, con l’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino all’interno del teatro stesso. Purtroppo, a causa degli effetti del Covid, l’organizzazione del Master ha dovuto rimodulare il tutto riuscendo a garantire l’alta qualità promessa in una situazione estremamente complessa. A questo proposito Mattia Dattolo, dopo aver diretto la Egmont Ouverture, commenta: «Dal punto di vista organizzativo sono stati ineccepibili, sempre attenti e pronti a dedicarsi a ogni studente. Chiaramente il Teatro e l’Orchestra del Maggio sono molto prestigiosi, però dirigere in questo luogo fa bene all’anima».

Si conclude così, con sincere attestazioni di stima reciproca, una serata ricca di musica, cultura e passione alla fine di un percorso che, a quanto pare, non ha insegnato solo la fedeltà alla partitura ma anche quella al lato più eminentemente umano che è proprio di ogni artista.

 

Florence Conducting Masterclass – Concerto Finale

 

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