L’angelo ferito vuole la sua rivincita: Renato Zero festeggia i settanta anni con un triplo album.

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di Alessandro Nesti

Due giorni fa, per il suo settantesimo compleanno, Renato Zero ha reso disponibile in formato digitale e compact disc il primo volume (che però ha il nome di Volume 3) del suo ultimo lavoro in studio, intitolato “Zero Settanta”, che sarà completato da altri due album (Volume 2 e Volume 1), le cui date di rilascio saranno rispettivamente il 30 Ottobre e il 30 di Novembre, per un totale di 40 tracce.

L’ordine di pubblicazione dei volumi simula quello dei numeri di un conto alla rovescia.

Di seguito la tracklist completa del Volume 3:

 

1-Il linguaggio della terra

2-L’angelo ferito

3-Come fai

4-Poca vita

5-Stai giù

6-Più amore

7-Chiedi scusa

8-È l’età

9-Innamorato di me

10-Sognando sognando

11-Gli ultimi

12-Seduto sulla luna

 

Il primo singolo estratto si intitola “L’angelo ferito”, brano composto in sinergia con Phil Palmer, chitarrista di fama mondiale (ha collaborato, tra gli altri, con Dire Straits, Eric Clapton, Elton John e Tina Turner) e la consorte Numa Palmer, cantate e attivista per i diritti umani.

Fin dal primo ascolto il ritmo incalzante delle percussioni trascina l’ascoltatore in un’epopea in miniatura, dove la chitarra di Phil Palmer costruisce fraseggi e progressioni di accordi sui quali si invola il grido di rivalsa dell’angelo ferito, che si chiede chi lo abbia “spento”.

In questa traccia Renato Zero ha concentrato tutta la rabbia e la frustrazione di un’umanità ingenua, tradita e colta di sorpresa da una mostruosità inopinata: la sua voce vibra di indignazione e si interroga sulla fragilità della nostra condizione, le ali possono sparire da un momento all’altro e l’angelo non può più prendere il volo. Nel ritornello questo stato di cose viene allargato dalla metafora al concreto:

‹‹ Traditi dalla smania incalzante del mondo, avere tutto e subito, tutto in un giorno…››

Ma le ali possono essere ricostruite per volare ancora:

‹‹…Ancora altre due ali, mi risolleverò, in quegli squallidi alveari io non ci tornerò; un’aria pura e trasparente, più consona per me, ritroverò il coraggio, la luce dentro me.››

 L’angelo può essere ferito, ma mai abbattuto e costretto al suolo. Un messaggio di speranza in questo periodo così difficile, che questo grande artista, la cui umiltà e umanità sono da sempre apprezzate dal pubblico italiano tanto quanto la stravaganza del suo personaggio sul palcoscenico, ha infuso nel testo di questa nuova canzone.

La copertina del primo singolo pubblicato, “L’angelo ferito”.

 

Altri due brani tra quelli proposti nel Volume 3, dai quali traspaiono il profondo scandaglio interiore e la visione lucida della realtà che l’artista romano ha operato e adoperato nei mesi di blocco dell’attività performativa, sono “Gli ultimi” e “Il linguaggio della terra”. L’esigenza di raccontare questo momento così particolare della Storia umana si sostanzia in combinazioni sincere e ben orchestrate di testi e arrangiamenti, e prosegue ancora oggi da quello che è stato il punto di partenza ideologico dell’attività artistica di Renato Zero: essere la voce degli ultimi. Se negli anni ’80 cantava le problematiche della periferia, delle borgate, oggi il cantautore ha allargato la sua ala protettiva di portavoce a tutti quegli angeli che si sentono privati delle proprie ali.

Vuole andare avanti ancora su questa strada, come si legge nel post pubblicato nella giornata di ieri sul suo profilo Facebook:

‹‹ Ci siamo goduti il nostro tempo. Lo abbiamo riempito di noi. Dei nostri appuntamenti con la vita. Scambiandoci pensieri e sentimenti. Ci siamo poi rincorsi, da una città all’altra, pur di tornarcene a casa con qualcosa da raccontare. E poi conservare gelosamente.

Golosi di note e di atmosfere. Ognuno di noi, contribuiva a rendere indimenticabile “quel momento”.

Il cuore non dimentica. Perciò, possiamo ritenerci soddisfatti di esserci guadagnati quel pizzico d’eternità!

Buon Compleanno, Fantasia!!!

In alto i calici. Si riparte da qui…

E io ho deciso che resterò Renato Zero… per sempre.

E per sempre al tuo fianco. ››

 Una dedica che sicuramente può essere estesa a tutti i fan e ascoltatori che assiduamente lo supportano, soprattutto durante i concerti.

Un calore che non è mancato in data 29 Settembre, quando alla vigilia della pubblicazione del nuovo album di inediti, su Canale 5 è stata trasmessa la performance registrata durante le date del tour “Zero il folle”, arricchita da ospiti d’eccezione, e dominata dalla carica istrionica del cantautore, che si è presentato in scena cantando il primo brano con un vestito punteggiato di fiori, richiamando certi abiti della moda orientale.

E ha solo compiuto settant’anni!

 

 

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