Un Flauto Magico romano, la riscoperta del più classico dei classici.

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di Gabriele Cupaiolo

Il Flauto magico, forse il più noto Singspiel di Wolfgang Amadeus Mozart, sarà rappresentato in otto appuntamenti all’Opera di Roma tra il 13 e il 21 gennaio 2024 – tutti i giorni tranne il 15 gennaio.

Bacchetta sul palco sarà il giovane direttore d’orchestra Michele Spotti (classe 1993), al debutto presso il Teatro Costanzi, che ha da poco assunto l’incarico di Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia, avendo tra l’altro debuttato, nei mesi appena trascorsi, alla Wiener Staatsoper, all’Opéra di Parigi e alla Tokyo City Philarmonic Orchestra.

L’apparato scenico, per la prima volta elaborato per La Fenice di Venezia nel 2015 – è firmato da Damiano Michieletto, che sarà coadiuvato dallo scenografo Paolo Fantin, dal light designer Alessandro Carletti e da Carla Teti, costumista. La sezione video è a cura di Rocafilm.

L’opera, scritta su libretto dell’attore-cantante Emanuel Schikaneder e rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1791, è definita dal regista Michieletto ‘una grande allegoria delle forze che si contendono l’umanità’. ‘Con la Rivoluzione francese’ continua ‘si è affermata una nuova concezione della scuola, che deve essere laica: così ho immaginato di raccontare questa allegoria favolosa e surreale all’interno di una scuola che si apre ad un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza individuale. Tamino e Pamina, accompagnati dall’analfabeta Papageno – che però conosce il linguaggio non scritto degli animali -, vivono il conflitto proprio tra istruzione religiosa e laica (sintetizzato nella lotta tra la Regina della Notte e Sarastro), aprendosi di poi a una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri’.

Torna a vestire i panni di Tamino il tenore Juan Francisco Gatell, uno degli interpreti più noti del ruolo e già protagonista nella messa in scena di questo Flauto magico nel 2017 presso il Maggio Musicale Fiorentino. Accanto a lui sarà Emöke Baràth, da sempre molto dedita alla letteratura sei/settecentesca. Nel ruolo di Regina della Notte si calerà Aleksandra Olczyk, che ha ben noto il ruolo di Astrifiammante all’interno di numerose produzioni, tra cui quelle alla Staatsoper di Berlino e al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. Nei ruoli di Papageno e Papagena saranno impiegati il baritono Markus Werba e il soprano Mariam Suleiman. Il sacerdote Sarastro è il basso John Relyea, di nuovo al Costanzi dopo aver interpretato Mefistofele nell’appuntamento iniziale della Stagione 23/24. Monostatos sarà il tenore Marcello Nardis, con Zachary Altman nei panni dell’oratore-basso; le tre dame saranno Ania Jeruc, Adriana di Paola e Valentina Gargano, i due sacerdoti/armigeri Arturo Espinosa e Nicola Straniero. Ad esibirsi anche il Coro dell’Opera di Roma diretto da Crico Visco, nonché la Scuola di Canto Corale cittadina.

Da evidenziare che nelle repliche del 14, 17 e 19 gennaio il ruolo di Tamino verrà assegnato a Cameron Backer, mentre quello di Pamina a Maria Laura Iacobellis; Papageno sarà Aeneas Humm (Premio Giovane Artista dell’Anno 2022 per Opus Klassik) e Sarastro Simon Lim. Nei medesimi appuntamenti e in quello del 21 gennaio la Regina della Notte sarà invece interpretata da Aigul Khismatullina.

 

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