Cremona Musica: il bilancio della stampa internazionale

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A cura di Sebastiano Cristaldi e Ruben Marzà

Si è conclusa da pochi giorni l’edizione 2021 di Cremona Musica International Exhibitions and Festival. Dopo l’inedita parentesi digitale del 2020, la manifestazione è tornata a svolgersi dal vivo nei padiglioni di Cremona Fiere: 215 espositori da 23 paesi e 130 eventi capaci di coinvolgere 300 artisti.

Numeri in calo rispetto all’edizione 2019, ma che, considerata la situazione pandemica, riflettono una diffusa volontà di ripresa. La soddisfazione di tornare a incontrare di persona clienti e colleghi non è limitata a organizzatori ed espositori, ma è testimoniata anche dalla stampa estera: è infatti da segnalare la presenza di giornalisti, critici ed esperti da tutto il mondo, giunti per vivere di persona una tra le poche manifestazioni di questo tipo non andata incontro a cancellazioni o rinvii.

Congratulazioni agli organizzatori arrivano da Toru Sahse (Sarasate Magazine, Giappone), e da Patrick Jovell (pianostreet.com, Svezia), entrambi habitué della manifestazione: per il giornalista svedese «È una bella occasione per unire conoscenza e mercato: Cremona Musica è stimolo per novità e incontri che altrimenti non accadrebbero». In molti hanno evidenziato la natura “mista” della manifestazione: per Matti Tuomisto (Rondo Classic Magazine, Finlandia) «è fantastica l’idea di unire i concerti alla fiera tradizionale, rende tutto molto più divertente, mi fa sentire a casa».

Presente anche Ben Laude (Stati Uniti), ambasciatore della piattaforma Tonebase, «una specie di Netflix per pianisti», interessato alla convergenza tra educazione e intrattenimento nel mondo della musica, ma anche impressionato dal trovarsi immerso nel regno della liuteria – «noi pianisti siamo forse i più distanti dal nostro strumento, non lo costruiamo e non lo accordiamo, quindi provo una certa soggezione verso i liutai, ma anche grande affinità».

Eric Schoones (olandese, direttore della rivista tedesca Pianist), invitato a una tavola rotonda sulla musica dal vivo in streaming, sottolinea come la pandemia ci abbia fatto capire l’importanza del concerto dal vivo, non solo per il pubblico, ma anche per i musicisti stessi: «lo streaming è stato di fondamentale importanza, la tecnologia può sempre essere d’aiuto, ma l’obiettivo non può essere quello di sostituire la musica live». Allo stesso proposito, Patrick Jovell ritiene lo streaming «un tentativo onorevole di mantenere in vita il settore e il rapporto con il pubblico».

Grande l’interesse anche per i numerosi giovani artisti, specie pianisti, chiamati a esibirsi nel corso dei tre giorni di Cremona Musica: Cécile Prakken (Stingray Classica, Olanda) si mostra desiderosa di scoprire nuovi artisti da lanciare e promuovere, mentre il già citato Patrick Jovell si dice «davvero impressionato dai pianisti italiani».

Grande entusiasmo, dunque, da parte di organizzatori e partecipanti, per un’edizione all’insegna della ripartenza e di un ritrovato contatto umano e artistico.

 

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