Isabella Fabbri – Rainbow

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di Rubén Marzá

La fortuna e la diffusione di pratiche legate alla spiritualità orientale hanno costituito una notevole fonte di ispirazione per la cultura del Novecento: già dalla metà del secolo scorso – basti pensare alla beat generation o, in musica, alla poetica di John Cage – l’uomo occidentale ha avvertito il bisogno di porre un freno e un contrappeso al razionalismo e al soggettivismo del pensiero europeo, la necessità di un rapporto meno coercitivo e più fluido con il mondo e con le cose.

Tra le nozioni più diffuse, non solo nell’ambito della pratica yoga, vi è quella di chakra (in sanscrito “cerchio” o “ruota”), concetto legato alla cultura induista che designa i 7 centri che distribuiscono e regolano l’energia vitale del corpo umano – 7 “luoghi” spiritualmente associati ad altrettante regioni del corpo, dalla base della colonna vertebrale alla testa, e legati ad altrettante funzioni e dimensioni dell’essere umano.

7 centri del chakra, 7 note, 7 brani musicali: questa la simbologia che sta alla base di Rainbow(2021), disco prodotto e suonato da Isabella Fabbri, il cui scopo è proprio quello di «creare l’ideale mondo sonoro che porti l’ascoltatore a stimolare ciascun centro energetico e le funzioni a esso connesse». La saxofonista ferrarese inaugura dunque l’etichetta Good Waves, da lei stessa fondata, con un album che la vede alle prese anche con canto, percussioni ed elettronica – oltre che con i saxofoni baritono, tenore, contralto e soprano: il risultato è un caleidoscopio di timbri, ritmi e atmosfere, ben introdotto dal ritratto multicolore che domina in copertina.

Il percorso musicale segue in maniera lineare quello di elevazione spirituale: il primo brano richiama il primo chakra (Muladhara, o chakra della radice), legato al colore rosso e al mantra Lam, e si esprime nella tonalità di Do con il suono profondo del sax baritono e il ritmo martellante dei tamburi; i brani successivi descrivono quindi un itinerario ascendente fino al settimo chakra(Sahasrara, o chakra della corona), legato al viola, al mantra Ah e alla tonalità di Si. Ma, sorprendentemente, non è solo la voce acuta del sax soprano ad accompagnarci verso la conclusione dell’itinerario, bensì di nuovo quella grave del baritono, come ad enfatizzare l’inestinguibile radice interiore e terrestre di ogni spiritualità.

Nel suo destreggiarsi fra molteplici mezzi espressivi, Isabella Fabbri coniuga meditazione e azione creativa, realizzando «un tributo alla nostra bellezza e al nostro potere»: opponendo l’ossessivo pulsare delle percussioni e dell’elettronica alla vitalità e al dinamismo dei sax e della voce, la musica di Rainbow si muove sull’affascinante confine tra l’ipnosi del sempre uguale e il risveglio del sempre nuovo, tra abbandono e decisione, tra eternità dello spirito e vitalismo dell’umano.

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Isabella Fabbri – saxofoni, voce, percussioni, elettronica

Damiano Della Torre – hang, tastiere, chitarra elettrica

 

 

Tracklist:

 

Red (1st Chakra)

Orange (2nd Chakra)

Yellow (3rd Chakra)

Green (4th Chakra)

Blue (5th Chakra)

Indigo (6th Chakra)

Violet (7th Chakra)

 

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