La passione per la direzione artistica. Intervista a Gloria Mazzi.

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di Stefano Teani

Direttrice artistica della Stagione musicale di Grosseto e presidente dell’Associazione Giovani Musicisti di Grosseto, Gloria Mazzi è diplomata in pianoforte e didattica della musica. Concertista appassionata, si è esibita in formazioni musicali in numerose città italiane e all’estero, per esempio con il violinista Claudio Cavalieri in una serie di concerti nel Galles. Convinta sostenitrice che la musica abbia il potere di unire persone e popoli, da anni cerca di insegnare e condividere i valori solidali e pedagogici dell’arte delle note ad adulti e bambini, cercando di dare a tutti un’educazione musicale di base. Dal 2018 ha riaperto la sezione A.Gi.Mus. di Grosseto di cui è presidente. Si occupa della Direzione Artistica della Stagione Musicale “La Voce di ogni Strumento” da 13 anni. Dal 2018 è direttrice artistica della Stagione di “Musica in Ospedale” presso l’Ospedale di Grosseto e di “Giovani in Musica” rivolto a musicisti under 30. Insieme a Luca Provenzani è responsabile della direzione artistica del progetto “Attraverso i suoni”.

 

Benvenuta Professoressa Mazzi, avremmo dovuto sentirci mesi fa per il programma estivo ma credo che anche ora ci sia molto di cui parlare, dico bene?

Sono sempre immersa nell’organizzazione di eventi, quindi se non parliamo di uno possiamo parlare di un altro!

 

Molto bene, che cosa bolle in pentola in questo momento?

Ora è attiva la stagione “La Voce di ogni Strumento”, che gestisco da 13 anni. È iniziata a ottobre e arriva fino a giugno, con un concerto al mese. Si articola all’interno delle caserme militari, una particolarità che credo sia unica in Italia. Da 7 anni abbiamo ottenuto il patrocinio del Ministero della Difesa, che ci ha permesso di portare i concerti non solo nelle caserme di Grosseto ma dell’intero Paese. Abbiamo già realizzato gemellaggi con Torino e Bologna, poi è arrivato il Covid e ci ha impedito di spostarci a Milano e altri luoghi già preventivati. Sono molto legata a questa rassegna perché invitiamo sempre nomi di chiara fama oppure giovani talenti di alto livello, spaziando anche in generi diversi. Abbiamo avuto Antonella Ruggiero, i King’s singers, Enrico Rava, Stefano Bollani e molti altri. Ha inoltre un cuore solidale perché fin dalla prima edizione abbiamo sempre devoluto una parte del ricavato.

 

Cultura e solidarietà in una stagione di ampie dimensioni, nello spazio e nel tempo.

Sì, questa è sicuramente la più grande fra quelle che gestisco al momento. Posso citarne altre 3, di più modeste dimensioni ma a cui tengo comunque molto. Si è conclusa da poco la ripresa post-Covid della piccola stagione di “Musica in Ospedale”, 3 eventi realizzati all’ospedale Misericordia di Grosseto. C’è poi una stagione interamente dedicata ai giovani, sotto i 30 anni, dedicata principalmente ai musicisti selezionati con A.Gi.Mus Firenze tramite il progetto “Attraverso i suoni”. Infine mi dedico a “Musica per le scuole”, ovvero concerti mattutini per gli allievi dei vari istituti cittadini. Abbiamo eseguito a novembre una piccola opera inedita dedicata a Italo Calvino, a marzo avremo uno strepitoso “Pierino e il Lupo” con l’eccezionale attore Stefano Fresi e l’esplosivo EnricoMelozzi alla direzione. Il concerto verrà proposto la mattina per le scuole e la sera per tutta la cittadinanza, inoltre l’interno ricavato sarà devoluto all’ospedale pediatrico Meyer.

 

Questo “solamente” parlando della città di Grosseto, mi risulta che d’estate si sposti verso il mare e non esattamente per vacanza.

Esattamente, da giugno a settembre vado a Castiglione della Pescaia dove organizzo “Musica di Mare”, eventi di salotto musicale con nomi di chiara fama che al momento non posso anticipare, ma posso garantire che si tratta di personalità note e di altissimo livello sia di ambito classico che pop. Oltre a questa rassegna mi dedico anche a “Note al chiaro di luna”, interamente dedicata ai giovani, che – per la prima volta dopo 3 anni di attività – non vedrà protagonista solo la musica classica ma anche jazz.

 

Non le resta molto tempo libero, a quanto pare. È evidente che si tratti di una vera e propria vocazione, come si è accorta di essere nata per organizzare e gestire eventi artistici?

Io insegno da quando avevo 25 anni, in varie scuole e istituti, fino a quando ho ottenuto il ruolo nel liceo musicale di Grosseto. In ognuna di queste sedi mi sono sempre trovata a organizzare piccole stagioni musicali, quindi posso dire di averlo sempre fatto. La mia esperienza nella direzione artistica è molto particolare perché spesso sento dire da colleghi che certi artisti sono stati complicati da gestire e hanno creato molti problemi. Io da 13 anni gestisco rapporti con musicisti molto importanti e non ho mai avuto – neanche una volta – alcun tipo di problema. Forse mi aiuta la formazione da pianista, perché per me il musicista è sacro e quindi cerco di fargli avere tutti i confort possibili e un trattamento ineccepibile.

 

Riesce anche a stabilire un rapporto stretto col territorio.

Sì, è un’attività con una forte componente umana, non impersonale. Cerco sempre di coinvolgere il territorio, per esempio prendendo gli abiti da un atelier locale. La direzione artistica, alla fine, è un lavoro di valorizzazione e promozione culturale, quindi è fondamentale saper sfruttare le risorse presenti in loco e renderle protagoniste.

 

Sarebbe ideale, troppo spesso invece il protagonista è proprio il direttore artistico…

Ecco, questo è un aspetto che mi piace sottolineare: io non faccio i cosiddetti “scambi”. Penso di essere rimasta fra i pochissimi in Italia (e mi è stato detto anche da un noto giornalista) a non piegarsi a questa logica del vile scambio, chiamare certi musicisti perché a loro volta mi possano invitare nelle loro stagioni. Io contatto gli artisti che stimo, li pago e li saluto. Non li ho fatti neanche all’inizio delle attività, quando magari si cerca di farsi conoscere e si può essere tentati di avvalersi di questo metodo. Devo dire che non l’ho mai capita la logica degli scambi, perché io mi concentro solo sulla qualità, voglio portare a Grosseto artisti di valore. Ciò che mi ripaga, dopo tutto il lavoro che svolgo, è conoscere belle persone che offrono la loro grande competenza musicale.

 

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