Ripartire dopo essere stato fermo

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Buongiorno cari lettori, mi trovo a scrivere con una vena di malinconia causa vacanze finite che, per quanto belle, sono sempre troppo corte o troppo poco lunghe. Dopo giorni passati a pensare al nulla davanti al mare, in montagna o a casa sul divano, devo ricominciare la vita lavorativa e sento di non avere le forze di buttarmi subito al pianoforte e rientrare nel tunnel musicale. Cosa fare in questi casi?

Opzione A, smetto! Mollo tutto e vivo di aria! In questo momento può sembrare una soluzione buona ma dopo poco mi mancherebbero le note.

Opzione B, mi faccio forza e mi obbligo. Beh, si dovrebbe far così ma poco tempo e sarei al punto iniziale!

Opzione C, riabituo il corpo alla musica prima di ributtarmi. Al momento la reputo la soluzione migliore. Ma in che modo posso farlo?

Vediamo un po’…ecco ci sono! Mi creo una scaletta musicale, detta playlist da noi giovani, in cui alterno brani più complessi a meno, da sentire ogni volta che passo dal mio studio.

Oggi è il 25 Agosto e per i prossimi ultimi 5 giorni di vacanza cercherò di condizionarmi alla musica in modo da riabituare il cervello piano piano e riassociare la stanza, in cui tutto l’anno lavoro, al mio lavoro (gioco di parole?). Come detto tante volte se il cervello è abituato, il corpo è in grado di fare o in questo caso di rifare. Arrivo a Settembre con la voglia di ripartire alla grande.

I più attenti diranno che sto usando in modo contorto il condizionamento e che Pavlov si sta rigirando nella tomba! Posso rispondervi che il modo è contorto, vero, ma Pavlov sarà contento di aiutarmi. Magari nel prossimo articolo cercherò di spiegare qual è il suo messaggio in modo da farmi perdonare.

 

Matteo Zetti

rubricafattidinote@gmail.com

www.matteozetti.com

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