L’ebreo ricco e l’ebreo povero di Hartmann nella traduzione sonora di Musorgskij

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di Smeralda Nunnari

<<Voglio non solo conoscere il popolo, ma del tutto affratellarmi ad esso>>  (M. P. Musorgskij)

Modest Petrovič Musorgskij (1839-1881) nella suite “Quadri di una esposizione”, composta tra il 2 e il 22 giugno del  1874, ripercorre in musica alcuni momenti significativi dell’arte del pittore e architetto Viktor Aleksandrovič Hartmann. Il compositore russo con il suo Gruppo detto dei Cinque, capeggiato da Milij Balakirev, di cui fanno parte, anche, Cezar’ Kjui, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Aleksandr Borodin, dà vita alla scuola nazionale russa, ad uno stile tipicamente russo. Insieme, condividono lo stesso ideale estetico di Hartmann, che pone l’arte, l’anima russa e la sua tradizione al centro del suo lavoro.

La morte prematura di Hartmann, a soli 39 anni, nel 1873, segna emotivamente tutti i componenti del gruppo. Un anno dopo, tra febbraio e marzo del 1874, si realizza l’idea di una mostra commemorativa, su iniziativa di Vladimir Vassil’ević Stasov, nell’Accademia russa di belle arti a San Pietroburgo. L’allestimento della retrospettiva coinvolge tutta la cerchia dei suoi amici toccando profondamente l’animo di Musorgskij. La sua straordinaria sensibilità artistica viene attratta da due quadri, che acquista: L’Ebreo ricco e L’Ebreo povero.

La vista di alcuni dipinti esposti e il dittico acquistato, ispirano a Musorgskij, i suoi Quadri, un polittico per pianoforte, che compone in venti giorni e lo dedica a Stasov, comune mentore che lo lega a Hartmann. I brani che compongono i Quadri hanno una straordinaria potenza emotiva, una sapienza compositiva, architettonica e presentano una peculiare ricchezza ritmica, insieme a novità timbriche e armoniche.

Per Musorgskij che cerca di affogare il dolore per la morte dell’amico, nell’oblio della bottiglia, la propria creazione artistica rappresenta un momento di catarsi. Egli, attraverso la musica riesce ad esprimere i propri sentimenti, placare la propria sofferenza e trovare, in qualche modo, una risposta ai propri interrogativi.

L’opera rappresenta un percorso ideale, dove pagine descrittive, in cui l’autore rende in musica le suggestioni iconografiche, creando quadri musicali, si alternano a brevi episodi musicali, Promenade, che indicano il movimento dell’osservatore da una tela all’altra. Un filo conduttore che presenta lo stesso tema, con qualche significativa variazione, efficace nel descrivere uno stato d’animo diverso rispetto al quadro osservato prima, per raccordare sostanziali variazioni di tonalità, di ritmo e forti contrasti tra un soggetto e l’altro.

Tra scene popolari, fiabesche, d’infanzia, grottesche e macabre emerge una concezione epica della storia russa e della sua tradizione. Nel sesto quadro Samuel Goldenberg und Schmuÿle (yiddish), nella tonalità di si bemolle minore, nel metro di 4/4, in forma ternaria A – B – A+B: Andante, grave energico; Andantino e Andante, grave energico, due ebrei polacchi si incontrano: il primo, Samuel Goldenberg è ricco, grasso e orgoglioso del suo benessere e il secondo, Schmuÿle è povero, piccolo, magro, insistente e piagnucoloso. E, rispettivamente, danno vita al primo tema (Andante, grave energico) e al secondo (Andantino).

Il povero con voce tremolante e piagnucolosa, insistentemente, chiede l’elemosina al ricco. L’irruzione del motivo di Goldenberg, che si sovrappone a quello di Schmuÿle, segnala il severo e sdegnoso rifiuto di questi, che non si lascia commuovere dalle implorazioni lamentose del povero. E, nella terza parte Andante, grave energico si mescolano le due figure, i due temi in contrappunto, in un discorso sonoro ricco di tensione e ironica drammaticità e, infine, nella coda, dopo l’interruzione brusca del battibecco, un’ultima idea dolente raffigura il singhiozzo di Schmuÿle, nell’accento conclusivo. L’uso dell’intervallo di terza minore, nel tema di Schmuÿle, richiama la musica ebrea e la scala dominante Frigia.

Il brano è il più complesso ed interessante dell’intero ciclo, dal punto di vista compositivo. Inoltre, Musorgskij ha la genialità di fondere i due personaggi del dittico in suo possesso, i due ebrei polacchi. Ai tempi di Hartmann e Musorgskij, la presenza ebraica è fortissima nei territori russi. Egli dà al ricco un cognome tipicamente ebraico, mentre il nome del povero viene citato senza alcun cognome. Ma, infondo, il compositore dà a entrambi lo stesso nome, pur mostrando i due aspetti dell’ebraismo, due categorie: da un lato Samuel, il ricco ebreo borioso, pieno di sè, raffigurato con il cappello di pelliccia, dall’altro lato, Schmuÿle, che in lingua yiddish significa Samuel, ma questi vive ai bordi della strada e tremante supplica l’elemosina.

 

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